martedì 28 settembre 2010

AMBIENTE: AL VIA SEMINARI FRA PARCHI, ISTITUZIONI E SCIENZA


Al via ad ottobre una serie di seminari con al centro il dialogo fra aree naturali protette, istituzioni e ricerca scientifica, per la definizione del Network nazionale della biodiversita'.

L'iniziativa, che rientra nel progetto 'Sistema Ambiente 2010', promosso dal ministero dell'Ambiente, punta a raccogliere e condividere le informazioni disponibili sul patrimonio natura grazie alla messa a punto di criteri e strumenti che rendano omogenei, accessibili e fruibili i dati utili per valutare lo stato di conservazione e valorizzare la biodiversita' in Italia.

Il Sistema Ambiente 2010 e il Network nazionale della biodiversita' si presentano quindi come due tasselli che andranno a sostenere la strategia nazionale della biodiversita', che l'Italia si appresta ad approvare. Tra gli obiettivi della nuova piattaforma, anche il compito di integrare e favorire gli scambi dei dati fra i centri di ricerca, le aree naturali protette e gli osservatori regionali per la biodiversita'.

Questo strumento di informazione andra' a vantaggio del lavoro delle autorita' sul fronte ambientale, che potranno prendere decisioni garantendo un uso
sostenibile delle risorse naturali. I seminari avranno quindi come temi chiave la ricerca scientifica il 6 ottobre, le aree naturali protette il 12 ottobre e le amministrazioni regionali il 14 ottobre.

Fonte: ANSA

giovedì 23 settembre 2010

SCIENZA: IL 24 SETTEMBRE E' LA NOTTE DEI RICERCATORI


Il 24 settembre 2010 si svolgerà in tutta Europa la "Notte dei Ricercatori", promossa dalla Commissione Europea all'interno del 7° Programma Quadro in Ricerca e Sviluppo Tecnologico: un'occasione per avvicinarsi al mondo della ricerca e della scienza.

Esperimenti, dimostrazioni, spettacoli, lezioni aperte, musica, mostre, visite guidate,
laboratori aperti mettono in scena la quotidianità della ricerca e del lavoro dei ricercatori per il pubblico di tutte le età. Ad esempio, in Piemonte l'edizione 2010 ha come filo conduttore lo slogan Re-Fuel - Research is Fun, yoUng and Ever Living, a Trieste sono 150 gli appuntamenti nella suggestiva cornice di Piazza dell'Unità d'Italia, a Roma Light'10 ha per protagoniste scienza, fantascienza e fantasy.

Fonte: 9Colonne

sabato 18 settembre 2010

RICERCA: FARMACO ANTI-ALZHEIMER AIUTA L'APPRENDIMENTO NELLE PERSONE SANE


Un farmaco comunemente prescritto a pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer e' in grado di amplificare l'apprendimento nelle persone sane. E' quanto hanno rilevato i neuroscienziati dell'Universita' della California a Berkeley (Usa) in uno studio
pubblicato on line su 'Current Biology'.

E' stato infatti dimostrato che gli individui sani che assumono il donepezil sono molto piu' 'scaltri' nell'eseguire un compito che consisteva nel definire le direzioni di movimento di alcuni puntini su uno schermo, rispetto a un gruppo sotto placebo.

Ne' i ricercatori ne' i partecipanti sapevano chi stesse prendendo il placebo o il donepezil, un inibitore della colinesterasi che esalta gli effetti del neurotrasmettitore acetilcolina nel cervello. "Abbiamo voluto capire meglio - evidenzia Michael Silver,docente di optometria e neuroscienze all'ateneo californiano - i meccanismi biologici che sono alla base della capacita' di apprendere nuovi compiti, riuscendo in questo modo a far luce su quali specifici processi neurali vengono favoriti dal donepezil. Questo e' il primo studio a dimostrare che questo farmaco puo' migliorare l'apprendimento anche in persone sane".

Fonte: Adnkronos/Adnkronos Salute

mercoledì 15 settembre 2010

CUORE: L'ISTRUZIONE PROTEGGE DA ICTUS E INFARTO, MA NON VALE PER I PAESI IN VIA DI SVILUPPO


Un elevato livello di istruzione può salvare dal rischio di incorrere in disturbi cardiovascolari: a sostenerlo uno studio pubblicato su Circulation, una delle riviste ufficiali dell'American Hearth Association dalla Emory Rollins School of Public Health e dalla Emory School of Medicine di Atlanta (Usa), secondo cui il collegamento tra istruzione e cuore sano varrebbe, però, solo per gli abitanti dei Paesi sviluppati, e non per i cittadini dei Paesi a basso e medio reddito.

Nel corso dello studio, durato due anni, i ricercatori guidati da Abhinav Goyal hanno esaminato 61.332 pazienti di 69 anni di età media provenienti da 44 paesi, tutti sofferenti di cuore e con diversi fattori di rischio tra cui vizio del fumo, pressione alta, ateroclerosi e obesità. Il 36% del campione era formato da donne e il 64% uomini, e di tutti sono stati indagati gli anni di istruzione compiuti e il livello socioeconomico. Dallo studio è emerso che gli alti tassi di scolarizzazione proteggono dalle malattie cardiovascolari soprattutto gli abitanti dei Paesi ad alto reddito e in particolare gli uomini altamente istruiti, che hanno fatto registrare i tassi più bassi di problemi cardiaci.

Le donne istruite dei paesi in via di sviluppo hanno fatto invece registrare un lieve aumento dell'incidenza di infarto e ictus, dovuto in parte anche all'aumento del vizio del fumo in questa categoria rispetto alle donne istruite dei Paesi ricchi: "Non possiamo pensare che solo perché alcuni gruppi sono più istruiti di altri adotteranno uno stile di vita sano - spiega Goyal -. Tutti hanno bisogno di essere educati circa il rischio di malattie cardiache e, in particolare, deve essere loro consigliato di adottare stili di vita sani e di smettere di fumare".

Fonte: Apcom/Scienza

domenica 12 settembre 2010

FUMO: VIETATO A MAMMA E PAPA'. DANNEGGIA SIA LO SPERMA CHE LE CELLULE DELL'EMBRIONE


Gli aspiranti papa' farebbero bene a spegnere le sigarette. Come pure le donne in gravidanza. Due nuovi studi, infatti, spiegano in che modo il fumo puo' danneggiare la fertilita', anche quella del nascituro. Le ricerche sono pubblicate online su 'Human Reproduction', e danno ancora piu' fondamento al consiglio di smettere con le 'bionde', rivolto dai medici agli aspiranti genitori.

Nel primo studio, i ricercatori diretti da Claus Yding Andersen dell'University Hospital of Copenhagen (Danimarca) hanno scoperto che se la mamma fuma col pancione, all'inizio della gravidanza, si riduce drasticamente il numero di cellule germinali e di cellule somatiche nel feto in via di sviluppo. Tanto che i ricercatori ritengono che questo potrebbe avere effetti negativi addirittura sulla fertilita' del bambino, una volta adulto.

Nel secondo studio, invece, il team di Mohamed Hammadeh dell'Universita' del Saarland (Germania) ha esaminato specifiche proteine - chiamate protamine - nello sperma di un gruppo di forti fumatori (oltre 20 sigarette al giorno),confrontando i risultati
ottenuti con quelli di uomini che non avevano mai acceso una sigaretta. Le protamine svolgono un ruolo importante nello sviluppo dello sperma e hanno un effetto sulla fertilita' maschile. Ebbene, le concentrazioni di queste proteine sono risultate inferiori del 14% nello sperma dei fumatori rispetto ai non fumatori. "Questo significa - scrivono gli studiosi - che gli spermatozoi dei fumatori soffrono di carenza di protamina, probabilmente causato dal fumo di sigaretta. E questo potrebbe essere un motivo" di infertilita'.

Fonte: Adnkronos/Adnkronos Salute

mercoledì 8 settembre 2010

PSICOLOGIA: VESTIRSI DI FALSE GRIFFE RENDE FALSI


Il “falso” ci rende falsi: infatti vestiti, accessori, scarpe che fanno il verso ai grandi stilisti, in poche parole gli innumerevoli prodotti della contraffazione, sembra abbiano effetti psicologici per nulla positivi su di noi, ci inducono a comportarci in modo non del tutto onesto, ad essere più cinici e malfidati nei confronti degli altri.

E' quanto dimostrato in una serie di esperimenti condotti dalla ricercatrice italiana Francesca Gino che lavora alla Harvard Business School di Boston, i cui risultati sono apparsi di recente sulla rivista Psychological Science. Come interpretarli?
E' possibile che l'uso di prodotti contraffatti abbia un effetto ben diverso dalla gratificante illusione di indossare l'originale, e che insinui un tarlo dentro di noi facendoci sentire meno autentici.Ciò, di rimando, potrebbe spingerci a comportamenti non del tutto irreprensibili.

L'esperta ha compiuto una serie di esperimenti su donne cui sono stati dati degli occhiali all'ultima moda e di marca. A parte delle donne è stato detto, anche se non era vero, che gli occhiali erano dei finti Chloé, cioè di un marchio contraffatto. Dopo di che tutto il campione è stato messo alla prova con una serie di test per misurare il loro livello di onestà.

Alla prima prova le donne dovevano rispondere a quiz matematici e poi autopremiarsi in caso di risposta esatta. Ebbene, il 70% delle donne che indossavano gli occhiali 'finti', ignare di essere spiate, imbroglia premiandosi quando non ne hanno diritto; invece lo fa solo il 30% di quelle che sapevano di indossare gli occhiali autentici.

Questo risultato si è ripetuto in altre prove, dimostrando che le donne che indossano il falso imbrogliano di più. Ma non è finita, queste donne in test psicologici sono risultate anche più ciniche e meno fiduciose nei confronti degli altri. La conclusione è chiara: la contraffazione fa male non solo all'economia, ma anche alle persone che, non potendo permettersi gli originali, ne fanno uso.

Fonte: Tiscali.it

domenica 5 settembre 2010

IDENTIFICATO IL GENE DELLA SLA...SI AVVICINA LA CURA


Il gene della Sclerosi Laterale Amiotrofica? Non è più un segreto. Grazie a una ricerca multicentrica internazionale a cui hanno collaborato l'Auxologico, l'Università di Milano e il Centro Dino Ferrari, é stata, infatti, identificata la particella cromosomica responsabile della Sla sporadica, la forma di malattia presente in oltre il 90% dei casi.

Frutto della collaborazione di 8 Paesi europei ed extraeuropei (Regno Unito, Stati Uniti, Olanda, Irlanda, Italia, Francia, Svezia e Belgio) la scoperta, pubblicata su Lancet Neurology, rappresenta una tappa fondamentale nell' identificazione dei geni responsabili della malattia e nella sua conseguente comprensione.

"L'identificazione - spiega Vincenzo Silani, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Auxologico di Milano e tra gli autori della ricerca - è avvenuta con la tecnica Genome-Wide (GWA) in grado di analizzare, in una popolazione di pazienti affetti da SLA sporadica, quasi un milione di varianti genetiche di una regione 'calda' del genoma localizzata sul cromosoma 9q21".

Il gene, oltre che della Sla sporadica, è responsabile anche della Sla associata a demenza fronto-temporale familiare. Lo studio, condotto dagli studiosi inglesi del King's College di Londra in una serie di 599 pazienti Inglesi affetti da Sla sporadica e 4144 controlli sani, è stato poi confermato in una più ampia serie di 4321 pazienti affetti da Sla e 8425 controlli raccolti in sette diversi paesi tra cui l'Italia.

"L'attuale scoperta - conclude Silani - rappresenta un passo sostanziale verso la definizione delle cause eziopatogenetiche della Sla: solo attraverso questi passaggi obbligati potrà essere approntata una terapia per i pazienti". I ricercatori dell'Irccs Istituto Auxologico Italiano hanno inoltre completato la raccolta di Dna di 2000 pazienti italiani affetti da Sla sporadica dopo avere creato con numerosi altri Centri italiani il Consorzio Slagen con l'intenzione di condurre uno studio di GWA autonomo italiano.

Fonte: notizie.tiscali.it/articoli/scienza

giovedì 2 settembre 2010

FUMARE CANNABIS "SPEGNE" IL DOLORE E MIGLIORA IL SONNO


Un piccolo studio canadese, condotto su 23 persone, 'promuove' la cannabis terapeutica in versione 'da pipa'. Fumarla regolarmente, infatti, puo' ridurre in modo significativo il dolore cronico nei pazienti neuropatici, migliorando anche il sonno, e riducendo l'ansia. Dunque, secondo il team della McGill University (Canada), occorre approfondire il fenomeno, studiando in un piu' vasto numero di pazienti l'effetto di strumenti inalatori ad hoc.

La ricerca e' pubblicata sul 'Canadian Medical Association Journal', e indaga sull'effetto di questa sostanza nei pazienti con dolore neuropatico cronico. La ricerca ha preso in esame tre differenti concentrazioni del principio attivo tetraidrocannabinolo (al 2,5%, al 6% e al 9,4%) e di un placebo. I volontari, sotto la supervisione di un'infermiera, hanno inalato la cannabis dalla pipa tre volte al giorno per cinque giorni, con nove giorni di stop, per quattro cicli successivi. Quelli che hanno preso la dose piu' alta hanno visto ridursi in modo significativo il dolore rispetto al placebo.

Stesso effetto positivo anche su ansia e depressione. E persino il sonno e' migliorato. Secondo il responsabile dello studio, Marck Ware, e' opportuno approfondire le ricerche, anche perche' questo sarebbe il primo trial clinico sui pazienti che indaga sull'effetto
del fumo di cannabis contro il dolore.

Fonte: Agenzia Adnkronos/Adnkronos Salute