martedì 23 novembre 2010
Il superbatterio New Delhi fa tremare il mondo: inefficaci gli antibiotici
E' allerta anche in Italia per il superbatterio "New Delhi", resistente alla quasi totalità degli antibiotici oggi conosciuti: due casi di contagio sono stati infatti registrati nel nostro Paese. A darne notizia è stato il direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità (Iss), Giovanni Rezza, a margine della presentazione della Campagna “Antibiotici, difendi la tua difesa. Usali con cautela”. Il superbatterio, originario dell'India, è comparso anche in Europa (Regno Unito, Francia, Svezia, Olanda) e Stati Uniti. E' resistente alla maggior parte degli antibiotici e nessun nuovo antibiotico in sviluppo risulta minimamente efficace contro questo microrganismo, anche noto come NDM-1.
''La comparsa del superbatterio in Gran Bretagna - ha spiegato Rezza - è in parte anche dovuta ad un fenomeno di 'delocalizzazione' degli interventi chirurgici, per cui si effettuano in India interventi ad esempio di chirurgia estetica molto costosi in Gran Bretagna''. In Italia, ha reso noto l'esperto, ''si registrano solo un paio di casi di contagio, in persone di ritorno da viaggi all'estero, e non c'è ancora una vera diffusione del superbatterio, che può provocare polmoniti, setticemie ed infezioni''. C'è però, ha concluso Rezza, ''una situazione di allerta ed il fenomeno è costantemente monitorato''.
Nonostante l’attenzione verso questo superbatterio debba restare alta, Rezza si dice preoccupato dal fatto che si stia abbassando la guardia nei confronti di altri microrganismi resistenti: “Ci sono altri batteri che sono resistenti alle stesse classi di antibiotici di NDM-1 che circolano nel nostro Paese, ormai questo è un problema grave soprattutto per i batteri gram negativi, anche perché queste infezioni circolano in reparti come le terapie intensive, dove i pazienti sono già debilitati da altre malattie gravi”.
I mezzi per difendersi da questi superbatteri sono ormai pochi: “L'ultimo baluardo è rappresentato dalla colistina (con fortissimi effetti collaterali, ndr) - sottolinea il professore - ma nei casi in cui non funziona il problema diventa grave. C'è una mancanza di ricerca e sviluppo in questo campo, evidentemente la resa economica non è ottimale rapportata agli investimenti necessari, quindi le scoperte di nuovi farmaci segnano il passo”.
Con il nome di NDM-1 si definisce un gene in grado di "saltare" tra diversi batteri, conferendo una importante resistenza anche ai carbapenemi, classe di antibiotici considerata l'ultimo baluardo contro i microrganismi più pericolosi. In tutto il Vecchio Continente sono stati segnalati casi in 13 Paesi, ha detto Dominique Monnet del Centro Europeo di Controllo e prevenzione delle Malattie (Ecdc). “Fino ad oggi - ha evidenziato la ricercatrice - sono stati segnalati 77 casi di infezione da NDM-1 in tutta Europa -. Sono stati colpiti 13 Paesi, tra cui Francia, Italia, Germania e Spagna, e ci sono stati sette morti. Due terzi dei casi si sono verificati in Gran Bretagna e la maggior parte è associata a cure mediche o a viaggi nel subcontinente indiano, anche se una piccola parte deriva da un focolaio sviluppato nei Balcani”.
Fonte: notizie.tiscali.it/articoli/scienza/
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