mercoledì 5 gennaio 2011
Sei di destra o di sinistra? Lo determinano le aree del cervello
E’ nato tutto da una battuta dell'attore britannico Colin Firth: sostenitore pentito dei Liberal Democratici, il protagonista di King's Speech aveva detto alla Bbc che al loro capo Nick Clegg "bisognerebbe scannerizzargli il cervello".
Un neuroscienziato lo ha preso in parola: ha esaminato la massa grigia di due membri del Parlamento e di 90 studenti concludendo che il cervello di chi tende ad appoggiare un partito conservatore è diverso da quello di chi invece la pensa a sinistra. Campagne elettorali, poster e dibattiti in televisione sarebbero dunque inutili a far cambiare bandiera a un individuo, in quanto le convinzioni politiche sono determinate dallo sviluppo cerebrale molto più che dalla passione, ha concluso Geraint Reese, direttore dell'Institute of Cognitive Neeuroscience dell'University College London (UCL).
Rees ha constatato una "forte correlazione" tra lo spessore di due aree di materia grigia, l'amigdala e il cingolo anteriore, e le convinzioni politiche della persona. Le "cavie", che includevano i parlamentari laburista Stephen Pound e il Tory Alan Duncan, avevano tutti decise opinioni politiche. Chi di loro la pensava più a destra aveva la amigdala maggiormente sviluppata, mentre le idee di sinistra erano legate a un cingolo anteriore più spesso. L'amigdala, un'area a mandorla nel centro del cervello, è normalmente associata a sentimenti come l'ansia e altre emozioni forti, mentre l'area del cingolo anteriore sarebbe responsabile di qualità come il coraggio, l'ottimismo e la capacità di risolvere situazioni complesse in cui i dati a disposizione contrastano gli uni con gli altri.
L'esame dei cervelli di Pound e Duncan ha confermato la tesi: lo 'scan' dell'uomo del Labour ha rivelato un cingolo anteriore più spesso di quello del Tory mentre in entrambi i parlamentari l'amigdala aveva dimensioni paragonabili. "Siamo rimasti davvero sorpresi", ha detto Rees: "E' la prova che le nostre tendenze politiche sono codificate nella struttura del cervello, oppure che c'é qualcosa nel nostro cervello che determina le nostre tendenze politiche". Resta da capire, dal momento che le cavie erano tutti adulti, se l'ispessimento delle aree 'politiche' del cervello fosse lì dalla nascita o si sia sviluppato diversamente col passare degli anni.
La ricerca, che sarà pubblicata il prossimo anno ma di cui danno notizia i media britannici, avvalora precedenti studi dell'Università di California secondo cui alcune persone sarebbero nate con un 'gene progressista', il neurotrasmettitore DRD4, che li rende più inclini ad abbracciare posizioni meno convenzionali. Altri scienziati avevano però invitato a prendere con le molle questi risultati: il quadro che ne emerge descrive infatti l'uomo-conservatore come "ottuso" e "amante della routine" mentre il suo corrispettivo progressista come "aperto" e dallo "spirito libero”.
Fonte: notizie.tiscali.it/articoli/scienza
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