lunedì 26 aprile 2010
A FRASCATI (RM) SI DISCUTE DI NUCLEARE
Il ritorno all’uso dell’energia nucleare rappresenta oggi uno dei temi più controversi e dibattuti da scienziati, ecologisti e politici.
Molti sono gli interrogativi posti dal ritorno all’uso del nucleare: Dove ed in che modo gestire le scorie radioattive? Quella del nucleare è una scelta conveniente sul piano economico? Quale voce avranno le popolazioni toccate dalla costruzione delle nuove centrali? Su chi ricadrà il costo economico ed ambientale delle future centrali?
Nell’ambito del ciclo FRASCATI/ AMBIENTE organizzato da Italia Nostra Castelli Romani ed Alternativ@Mente se ne parlerà giovedì 29 aprile a Frascati (Roma) presso le Scuderie Aldobrandini alle ore 18:00. Interverranno: ANGELO BARACCA dell'Università di Firenze e GIORGIO FERRARI già responsabile ENEL per il nucleare, autore di pubblicazioni sui rischi del nucleare. L'iniziativa è a cura di ENRICO DEL VESCOVO presidente di ITALIA NOSTRA
Castelli Romani.
Tutti invitati...ingresso libero.
EDF
Etichette:
conferenza,
Frascati,
nucleare
martedì 20 aprile 2010
...TEST...
IL MULTITASKING NON E' UMANO!
Uno studio condotto da Etienne Koechlin della Ecole Normale Supérieure di Parigi ha portato ad acquisire nuove conoscenze importanti sul funzionamento del cervello umano.
Il test: ad un campione di 32 volontari è stato affidato prima un compito e successivamente due compiti differenti, ma simili. I volontari sono stati osservati nel corso dell’esperimento con la risonanza magnetica e i ricercatori hanno notato che, mentre nello svolgimento di un’unica mansione venivano coinvolte più zone neurali di entrambi gli emisferi cerebrali, nello svolgimento di più funzioni il cervello si divideva a metà, deputando a ciascun emisfero un incarico. In particolare il lobo frontale, che è la parte del cervello deputata alle funzioni esecutive, non può adempiere a più di due compiti.
I ricercatori hanno dichiarato: "Il tipo di esperimento eseguito, su un campione di individui destri e nessun mancino e con due compiti da portare a termine che erano simili tra loro, non consente di dire se la divisione dei compiti tra i due emisferi sia casuale o dipenda dal tipo di operazione e dalla dominanza di un emisfero su un altro, ma i risultati dello studio suggeriscono che il lobo frontale, che ha funzioni esecutive, è limitato a svolgere al massimo due compiti nello stesso momento".
Ha spiegato Koechlin:"Ecco perché la gente prende spesso decisioni irrazionali quando fa più di due cose insieme. Possiamo cucinare e stare al telefono, ma non possiamo per natura provare a leggere anche il giornale".
Il suggerimento perciò è ovvio: meglio non esagerare nel multitasking perchè non è della natura umana!
giovedì 15 aprile 2010
VERSO UN MONDO PIU' PULITO
Replicare la fotosintesi è uno dei sogni più grandi dell'uomo da quando s'è colta l'importanza delle energie alternative e rinnovabili.
Oggi, gli scienziati del MIT hanno utilizzato dei virus (chiamati M13) e li hanno organizzati in strutture filamentose e legati a un catalizzatore (ossido di iridio) e a un pigmento biologico (porfirina di zinco). Il ruolo del pigmento è quello di agire come un' antenna deputata a captare la luce e a trasferirla al virus che, aiutato dal catalizzatore, la raccoglie. Il fine ultimo dei ricercatori è quello di riuscire a scomporre l'acqua in idrogeno e ossigeno e qualora si arrivasse a un simile risultato si avrebbe tra le mani un'inesauribile fonte di energia pulita.
Il risultato raggiunto in seguito alla sperimentazione è stato quello di riuscire a estrarre completamente l'ossigeno, che era l'obiettivo primario, mentre l'idrogeno tende ancora a scomporsi nei suoi componenti, vale a dire protoni ed elettroni. Il cammino per riuscire a ricavare i due elementi appare ancora piuttosto lungo, ma, finalmente, la ricerca offre speranze per un futuro in cui il mondo sia più pulito!
L'articolo integrale in lingua inglese è consultabile al link:
http://www.independent.co.uk/news/science/gm-viruses-offer-hope-of-future-where-energy-is-unlimited-1943008.html
EDF.
martedì 6 aprile 2010
DONNE VS UOMINI?!
5 anni fa, a Boston, il presidente di Harvard, Lawrence Summers, sosteneva: “le differenze biologiche innate tra donne e uomini fanno sì che le prime eccellano meno dei secondi in carriere legate alla matematica e alle materie scientifiche”. Niente di più falso!
Secondo uno studio dell'American Association of University Women è una pura e semplice questione di stereotipi culturali. I dati, spiega l’autrice Catherine Hill, sono eloquenti: illustrano un’avanzata poderosa del gentil sesso nel cosiddetto settore STEM, cioè: Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.
Why so Few? S'intitola il report che analizza le presunte differenze di genere nelle discipline scientifiche. Qui ci si chiedende: perchè se il gap si sta attenuando ancora non si è verificato un reale allineamento? Secondo suddetta ricerca è tutta una questione di un preconcetto atteggiamento culturale: nemico di una reale parità sarebbe la diffusa convinzione, tra veramante troppe persone, che le ragazze non siano così portate per alcune materie.
A tal proposito Mae Carol Jemison, prima donna afro-americana a volare nello spazio, ha raccontato: “Spesso quando io facevo una domanda ai miei professori mi veniva risposto con atteggiamento di sufficienza, mentre allo stesso identico quesito i miei colleghi maschi ricevevano i complimenti per l’acuta osservazione”.
All’interno dello studio è stato fatto un esperimento: alcuni studenti divisi in 2 gruppi: al primo è stato detto che i maschi erano più portati per la matematica, mentre al secondo non è stato dato alcun condizionamento. Poi sono stati distribuiti alcuni test di abilità logico-matematiche. All’interno del primo raggruppamento di volontari il punteggio riportato dai maschi è stato di 25 contro un punteggio medio di 5 riportato dalle femmine, mentre all’interno del secondo raggruppamento il punteggio maschile è stato di 19 contro i 17 di quello femminile, con un minimo scarto di genere...Sarà per questo che una donna per essere considerata produttiva come studiosa del settore deve collezionare almeno 3 pubblicazioni in prestigiose riviste scientifiche mentre a un uomo ne basta una?
Genitori, insegnanti e società spesso finiscono, con i loro messaggi più o meno velati, con il suggerire un ruolo o, peggio, con lo scoraggiarlo!
EDF
Secondo uno studio dell'American Association of University Women è una pura e semplice questione di stereotipi culturali. I dati, spiega l’autrice Catherine Hill, sono eloquenti: illustrano un’avanzata poderosa del gentil sesso nel cosiddetto settore STEM, cioè: Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.
Why so Few? S'intitola il report che analizza le presunte differenze di genere nelle discipline scientifiche. Qui ci si chiedende: perchè se il gap si sta attenuando ancora non si è verificato un reale allineamento? Secondo suddetta ricerca è tutta una questione di un preconcetto atteggiamento culturale: nemico di una reale parità sarebbe la diffusa convinzione, tra veramante troppe persone, che le ragazze non siano così portate per alcune materie.
A tal proposito Mae Carol Jemison, prima donna afro-americana a volare nello spazio, ha raccontato: “Spesso quando io facevo una domanda ai miei professori mi veniva risposto con atteggiamento di sufficienza, mentre allo stesso identico quesito i miei colleghi maschi ricevevano i complimenti per l’acuta osservazione”.
All’interno dello studio è stato fatto un esperimento: alcuni studenti divisi in 2 gruppi: al primo è stato detto che i maschi erano più portati per la matematica, mentre al secondo non è stato dato alcun condizionamento. Poi sono stati distribuiti alcuni test di abilità logico-matematiche. All’interno del primo raggruppamento di volontari il punteggio riportato dai maschi è stato di 25 contro un punteggio medio di 5 riportato dalle femmine, mentre all’interno del secondo raggruppamento il punteggio maschile è stato di 19 contro i 17 di quello femminile, con un minimo scarto di genere...Sarà per questo che una donna per essere considerata produttiva come studiosa del settore deve collezionare almeno 3 pubblicazioni in prestigiose riviste scientifiche mentre a un uomo ne basta una?
Genitori, insegnanti e società spesso finiscono, con i loro messaggi più o meno velati, con il suggerire un ruolo o, peggio, con lo scoraggiarlo!
EDF
Iscriviti a:
Post (Atom)